Lo sapevate?
A Viggiano, in Basilicata, da secoli si costruiscono piccole arpe popolari.
Strumenti leggeri, robusti, fatti per essere portati sulle spalle da chi non aveva altro: i musicanti girovaghi.
Un’economia povera che si reggeva su legno, corde e partenze.
Dietro il folklore, però, si nasconde una storia molto più cupa...
Nell’Ottocento, in quelle stesse zone, molte famiglie vivevano in condizioni di miseria talmente estrema da arrivare a vendere i propri figli ai suonatori ambulanti.
Non era un mito: accadeva davvero.
I bambini venivano presi, portati via, addestrati a suonare e mandati per le strade d’Italia e d’Europa.
Un viaggio che significava sopravvivere… oppure sparire.
Il romanticismo delle arpe lucane nasce anche da questo: da piccole mani che imparavano a suonare per necessità, non per vocazione.
La musica come mestiere forzato, come unica possibilità concessa.
Una vita che iniziava presto e finiva, spesso, troppo in fretta.
Da questa storia – da queste arpe nate più dal bisogno che dall'arte – inizia l’immaginario che mi ha portato a scrivere il mio nuovo romanzo, dal titolo REVERIE.
![]() |
| clicca sull'immagine per visionare il libro |
Poi è arrivata la seconda scintilla: il brano musicale da cui ho tratto il titolo, la REVERIE di Giovanni Frojo, che ascoltate ora in sottofondo.
Una musica che, per me, richiama l’atmosfera di una pastorale natalizia: dolce e calma, ma anche attraversata da una sottile inquietudine.
È stata proprio questa breve composizione a innescare l’idea finale: ambientare il romanzo alla vigilia di Natale, quando la città è più luminosa… e le ombre risaltano di più.
Ed ecco che nella Londra vittoriana di fine '800 troviamo da una parte Eliza, giovane donna della buona società vittoriana, elegante, inquieta, stanca dei confini disegnati per lei dalla famiglia.
Dall’altra c’è Lucio, arpista italiano girovago, incarnazione vivente di quella storia rimossa: povertà, strade gelate, un destino che non ha scelto.
Fra di loro, come un coltello, c’è Frederick, il fidanzato di Eliza: rispettabile in apparenza, ma guidato da un compiacimento crudele che gli permette di vedere nella fragilità altrui solo un’occasione di dominio.
La notte di Natale diventa così un punto di collisione: festa e miseria, salotti e strada, privilegio e sopravvivenza.
Lo scontro emotivo fra Eliza, Lucio e Frederick è la metafora stessa del cambiamento di secolo, quando il mondo vittoriano si incrina e comincia a emergere qualcosa di nuovo, non sempre rassicurante.
REVERIE nasce esattamente da questa frattura: una pastorale che non consola, una Londra elegante che scricchiola, e due mondi che si toccano solo per rivelare ciò che la società preferirebbe non vedere.
Il libro è in vendita su Amazon.it (clicca qui)
Clicca qui per lo spartito musicale di Reverie.

Nessun commento:
Posta un commento