venerdì 20 luglio 2007

"Spring Night" per quartetto d'archi


Scrissi questo quartetto a 21 anni, quando frequentavo il terzo anno di conservatorio. Pur essendo una delle mie prime composizioni "impegnate" presenta già caratteristiche tipiche del mio stile, come la densa elaborazione di piccoli nuclei tematici e le melodie costruite sull'alternanza di poche note. Rispetto a opere seguenti Spring Night è sicuramente di meno facile ascolto, dato l'aspro e complesso uso della dissonanza; non rinuncia tuttavia a parentesi liriche e la forma regolare ne facilita la comprensione.




Il brano si compone di tre movimenti senza soluzione di continuità: la prima parte, uno scherzo con trio, è caratteristico per l'ampio uso del pizzicato e di ostinati ritmici. Segue un adagio piuttosto melodico, incorniciato dalle cadenze del violino prima e del violoncello poi. Termina l'opera una fuga che ripropone nel suo contrappunto tutti gli elementi delle sezioni precedenti.


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Spring Night by
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

mr. p per quel che poco che ne so di musica classica devo dire che dei brani mi stuzzicano davvero, però componi qualcosa all'allevi. potresti chiamarlo: "lo scherzetto che farei a t2". Dai mr p fammi sentire qualcosa di solo piano

Anonimo ha detto...

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